La Dinastia Flavia e l'Età d'Oro dell'Impero Romano
La fine dell'era neroniana segnò l'inizio di un periodo di profondo cambiamento per l'Impero Romano. Dopo i tumultuosi conflitti civili del 69 d.C., emerse vittorioso Vespasiano, il fondatore della dinastia Flavia. La sua ascesa al potere rappresentò un momento cruciale nella storia romana, caratterizzato da importanti riforme amministrative e finanziarie.
Definizione: La Lex de imperio Vespasiani fu il documento fondamentale che definì i poteri del principe, legalizzando ufficialmente il sistema augusteo e stabilendo la successione ereditaria.
Vespasiano si distinse per una gestione oculata delle finanze pubbliche e per una politica di inclusione dei provinciali nelle istituzioni romane. Il suo successore Tito proseguì questa linea politica, guadagnandosi la fiducia del Senato e promuovendo importanti opere pubbliche, tra cui l'iconico anfiteatro Flavio. Durante il suo regno, Roma affrontò diverse calamità naturali, inclusa la devastante eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
Evidenza: Il periodo della dinastia Flavia rappresentò una fase di consolidamento e riorganizzazione dell'impero, con particolare attenzione al risanamento finanziario e all'espansione delle infrastrutture pubbliche.
L'ultimo imperatore della dinastia Flavia, Domiziano, impresse una svolta autoritaria al principato, assumendo il titolo di "signore e Dio". La sua politica si caratterizzò per le misure protezionistiche a favore dell'agricoltura italica e per i tentativi di espansione territoriale, fino alla sua morte per congiura nel 96 d.C.